Sintesi Assemblea Generale Gruppo Imprese & Relazione del Presidente Ing. Giuseppe Iotti

Capitale umano, responsabilità sociale di impresa, innovazione, illegalità. Questi i temi trattati durante la parte pubblica dell’Assemblea Generale del Gruppo Imprese Artigiane, tenutasi ieri nella suggestiva cornice della Badia di Torrechiara. Il Presidente del GIA Giuseppe Iotti, Irene Rizzoli, Presidente di CISITA, Federico Ghillani, Segretario Generale CISL e Roberto Ghisellini, Vice Direttore Crédit Agricole – sponsor della serata – hanno dialogato con un ospite d’eccezione: il Cavaliere del Lavoro Stefania Brancaccio. Imprenditrice campana, Vice Presidente della COELMO Spa, la Dr.ssa Brancaccio ha rivestito rilevanti ruoli in Confindustria, Federmeccanica e Banca d’Italia ed ha ricevuto importanti riconoscimenti per il suo impegno nel sociale, a favore di donne e giovani.

“Il mio percorso non è stato semplice. Immaginate una donna imprenditrice negli anni ’70 con un background umanistico in uno stabilimento metalmeccanico nella Terra del Fuoco. Ma ho avuto al fortuna che il mio capo – mio marito – mi ha lasciato carta bianca e ho potuto guidare l’azienda come “una buona madre di famiglia”. Ho sempre chiesto tanto ai miei operai, gli ho insegnato a donare il proprio lavoro, e in cambio ho dato tanto. E i risultati sono sempre stati eccellenti. Non mi piace parlare di “risorse umane” ma di “Capitale Umano”, perché le risorse si sfruttano, le persone no. Abbiamo permesso la conciliazione dei tempi e portato i figli in azienda, quando il welfare aziendale non esisteva ancora. Il nostro non è un welfare normato, ma basato sul dialogo. Favoriamo il ricambio generazionale dando una buona uscita ai padri, che restano come consulenti, per far entrare in azienda i figli. Però oggi i giovani sono difficili. Noi avevamo una società calda, umana, scambievole. Ora li abbiamo lasciati soli, occorre un nuovo umanesimo. Dobbiamo essere noi imprenditori per primi a trasmettere la nostra umanità ai dipendenti, che la trasmetteranno alle loro famiglie, con effetto moltiplicatore.”

Roberto Ghisellini, Vice Direttore Crèdit Agricole: “anche la nostra banca ha scelto di investire in risorse umane e cultura del lavoro. Abbiamo una filosofia molto più simile a quella aziendale di quanto generalmente si creda. Ne è un esempio “Green Life” la nostra sede direzionale nota come “Cavagnari”. Una struttura ecosostenibile, energicamente evoluta, con un grande parco, un asilo, una lavanderia, una mensa aperta per tre ore – in cui i dipendenti vanno quando vogliono -, spazi lavorativi condivisi. Abbiamo 1700 persone che lavorano da casa e assumiamo oltre 200 laureati all’anno. Il nostro obiettivo è di valorizzare i talenti e consentire loro di esprimesi al meglio. E riteniamo che questa sia la strada giusta”

Federico Ghillani, Segretario Generale CISL Parma e Piacenza: “Le persone tramite il lavoro cercano dignità, desiderano far parte di un progetto in cui abbiano la possibilità di esprimersi al meglio. La formazione è fondamentale non solo per accrescere, ma anche per rinnovare le proprie competenze. Non c’è Art. 18 che tenga, ciò che salva le persone è la conoscenza e la formazione”.

Irene Rizzoli concorda “ Siamo fra gli ultimi in Europa per investimenti in formazione ed istruzione. Così non valorizziamo le nuove generazioni ed impoveriamo la nostra crescita. I dati però non ci devono deprimere, noi imprenditori dobbiamo essere visionari e credere nella formazione. Abbiamo a disposizione CISITA, il mio invito è di sfruttare sempre di più le opportunità che ci offre”.

Il tema della responsabilità sociale di impresa fornisce alla Dr.ssa Brancaccio lo spunto per un appello alle istituzioni: “Prendiamo ad esempio lo smart working. L’applicazione delle norme sulla sicurezza e per il rispetto della privacy complicano notevolmente il suo utilizzo. Si pensi che i documenti aziendali dovrebbero essere tenuti in una stanza può accedere solo il lavoratore. Se questi lavora in cucina la moglie non potrebbe nemmeno entrare. In Italia purtroppo molte norme vengono solo abbozzate, e poi si lascia tutto sulle spalle dell’azienda. Lo Stato ci pesa addosso come un cappotto invece dovrebbe liberarcene e non lasciarci soli. Noi imprenditori dobbiamo stare uniti e far sentire la nostra voce. Siamo il popolo del “nonostante tutto”, dovremmo metterci addosso un cartello con scritto “seguiteci” perché siamo in grado di tirare fuori l’Italia dalla crisi”.

In chiusura il Presidente del GIA Giuseppe Iotti affronta il tema dell’illegalità. “E’ un problema che mi sta particolarmente a cuore, non solo per le gravi conseguenze sociali che ne derivano, ma anche per quelle economiche. La concorrenza sleale nei confronti delle aziende sane è insostenibile. Se si somma agli appesantimenti della burocrazia e alla difficoltà della crisi può essere il colpo di grazia per le aziende che la subiscono. Il nostro territorio certamente non vive situazioni drammatiche come altre, ma purtroppo non ne è esente: dobbiamo impedire che il fenomeno cresca. Come associazione vogliamo fare la nostra parte, e siamo a disposizione degli associati anche in questo ambito.”


Nella parte Privata, quella dedicata esclusivamente alle iniziative del Gruppo Imprese, il Presidente Giuseppe Iotti ha tenuto una breve relazione sullo stato economico della nostra provincia e sulle attività che la nostra associazione ha svolto durante tutto l’anno. Vogliamo condividere anche con chi non era presente tutto ciò di cui si è discusso, pertanto, in allegato (per chi è loggato al sito), troverete la relazione che il Presidente Iotti ha tenuto, giovedì 28 giugno, presso Badia di Torrechiara, in occasione della parte privata dell’assemblea Generale degli Associati del Gruppo Imprese.

 

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