Prosciutto di Parma: il GIA concorda con la presa di posizione dell’Unione Parmense degli Industriali

Ci sono momenti all’interno dell’attività lavorativa, come del resto nella vita, che appaiono come vere e proprie sfide, davanti alle quali le opzioni sono solo due, o affrontarle fino in fondo, oppure fare come gli struzzi, fare finta di nulla. Noi siamo per la prima opzione.

Apprezziamo la lealtà e la chiarezza con la quale il Capo Gruppo del settore Prosciuttifici dell’Unione Parmense degli Industriali Carlo Galloni, oggi martedì 7 luglio sulle pagine della Gazzetta di Parma ha risposto alla Flai Cgil a proposito della loro recente affermazione “necessario ripulire il settore dai sospetti con una massiccia operazione di esclusione di prodotto non conforme alle regole”.

Dicevamo all’inizio che il Prosciutto di Parma sta attraversando un momento storico di grandi sfide dalle quali siamo certi che gli stagionatori e la filiera tutta ne usciranno con una maggiore consapevolezza: il Prosciutto di Parma è un prodotto eccezionale, unico nel suo genere, che merita di essere riconosciuto dal mercato e dai consumatori come tale.

Ora, come l’esperienza insegna, è nel momento delle difficoltà, che emergono i valori, le consistenze, la storia e la tradizione. Come afferma a ragione Carlo Galloni, capo Settore Prosciuttifici dell’Unione Parmense degli Industriali, gli stagionatori sono parte lesa sia nelle vicende relative a cosce provenienti da maiali con una genetica non prevista dal disciplinare, sia nel caso delle partite inerenti al peso medio delle cosce di maiale destinate alla stagionatura.

Noi crediamo che questo sia il momento della responsabilità, anzi  della corresponsabilità, dell’unità,  pur essendo parte lesa non ci siamo attardati a lamentarci o ad accusare, ma ci siamo rimboccati le maniche perché solo lavorando con intelligenza e passione siamo certi di riuscire a far sì che il Prosciutto di Parma torni ad essere quello che realmente è: prodotto di grande qualità e bontà.

Al Sindacato chiediamo di assumersi la stessa responsabilità perché i primi ad avere a cuore il destino dei propri lavoratori sono proprio le aziende stesse, creare confusione con affermazioni che non corrispondono al vero non giova a nessuno.

Ercole Ravanetti

Capo Consulta del settore Prosciuttifici Gruppo Imprese, Parma.

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