I dazi USA colpiscono il Made in Italy con una tariffa del 25%

Facebook
YouTube
LinkedIn
Instagram

Secondo quanto emerge dalla lista pubblicata sul sito dell’Ufficio dal Rappresentante al Commercio Usa, Robert Lighthinger i prodotti italiani colpiti sono, il parmigiano reggiano, il prosciutto, il pecorino romano e il provolone. Si salverebbero invece l’olio d’oliva e il prosecco. I dazi dovrebbero scattare dal 18 ottobre e saranno del 10% sugli aerei commerciali e del 25% sugli altri beni industriali e agricoli. Sul Pil italiano, l’effetto stimato è dello 0,05%.

Nell’elenco Usa figurano anche il whisky scozzese, i vini francesi, l’Emmental svizzero, la groviera e molti prodotti dell’abbigliamento del Regno Unito.

La lista dei prodotti colpiti

La lista dei prodotti colpiti è stata pubblicata mentre il ministro degli Esteri Luigi Di Maio chiedeva al segretario di Stato americano Mike Pompeo, in visita a Roma, di tutelare le produzioni strategiche italiane. E se il titolare della Farnesina, interpellato dall’Agi sui dazi Usa la scorsa settimana a margine dell’Assemblea Generale dell’Onu, aveva detto che i buoni rapporti con Donald Trump avrebbero aiutato, mercoledì ha assicurato che sarà fatto di tutto “per riuscire a difendere il Made in Italy, le nostre eccellenze nel mondo e per riuscire ad aumentare la capacità di esportazione delle nostre aziende”. L’Italia, come ha tenuto a sottolineare Di Maio incontrando Pompeo, non è parte del consorzio Airbus ma è stata comunque colpita perché – hanno argomentato funzionari dell’Ufficio del Rappresentante Usa al commercio – il ricorso è contro l’Unione europea.

Il verdetto della Wto

Il verdetto della Wto, l’Organizzazione mondiale del commercio, riconosce agli Stati Uniti il diritto di tassare l’import dall’Europa come compensazione per i sussidi concessi al consorzio aeronautico Airbus. Trump l’ha definita “una grande vittoria” per gli Stati Uniti mentre il falco delle politiche commerciali Lighthizer ha auspicato di sedersi al tavolo dei negoziati con l’Ue per porre fine alle ‘faida dei cieli’ che va avanti ormai da 15 anni. Il match di ritorno è ancora da giocare, con l’Ue ricorsa alla Wto contro Boeing nove mesi dopo la presentazione del caso contro Airbus. “Se gli Usa decideranno di imporre le contromisure autorizzate dalla Wto, l’Ue sarà messa in una situazione tale da non poter far altro che rispondere allo stesso modo”, ha ammonito la commissaria europea al Commercio, Cecilia Malmstrom.

Le reazioni

Il premier Giuseppe Conte ha definito la decisione della Wto “un problema molto serio” ma confida di “ottenere attenzione” da parte dell’alleato statunitense sui prodotti strategici per l’export italiano. “I mercati globali rallenteranno ancora di più perché “i dazi non sono mai una buona notizia” ha commentato il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia.

Chiedi informazioni e scopri tutti i vantaggi per gli associati GIA

Scopri di più

Contenuto protetto

Per poter visualizzare il contenuto è necessarrio effettuare il login.

Facebook
YouTube
LinkedIn
Instagram