Università: seminario su sostenibilità e responsabilità sociale d’impresa

16 ottobre 2018

La sostenibilità è la nuova frontiera della competitività. Promuovere un modello di sviluppo sostenibile oggi non significa soltanto difendere l’ambiente, ma garantire un vantaggio economico alle imprese e a tutta la filiera. E’ quanto emerso ieri pomeriggio negli spazi universitari di via Kennedy durante un convegno promosso dall’Ateneo in collaborazione con Comune, Gruppo Imprese Artigiane, Ucb, Centro di Etica Ambientale, Legambiente e circolo culturale Il Borgo. L’incontro moderato da Monica Cocconi, docente di Diritto amministrativo, ha visto la partecipazione di del rettore Paolo Andrei, Luca Di Nella, direttore del dipartimento di Economia, dell’assessore alla Sostenibilità Tiziana Benassi, del delegato del direttivo dell’Ucb Alessio Malcevschi e di Andrea Bertora (Il Borgo).

E’ intervenuto anche Giuseppe Iotti, presidente del GIA, convinto che le PMI possono giocare un ruolo importante a livello di sostenibilità, che durante il convegno ha citato il bellissimo esempio offerto dalla Equipage s.r.l., storica azienda associata al Gruppo Imprese. L’impresa del settore moda, diretta da Luigi Eva, si distingue, infatti, per l’attenzione prestata ai temi della Responsabilità Sociale d’Impresa. La direzione, in questo senso, ha scelto di non spostare la propria sede dal piccolo paesino di Terenzo, alle pendici delle montagne dell’Appennino. Questa scelta ha contribuito a dare un lavoro a più di 40 persone della zona, che altrimenti avrebbero dovuto spostarsi per cercare lavoro, visti i grossi problemi di occupabilità delle realtà comunali montane. Inoltre, la maggior parte della forza lavoro è composta da donne, e quindi da mamme, aiutate a svolgere il loro doppio ruolo tramite degli orari di lavoro ad hoc (l’orario di chiusura dell’azienda è alle 16.30). Altro punto interessante è quello di un servizio di car-sharing messo in atto per poter organizzare in modo efficace il trasporto dei dipendenti provenienti dalle numerose valli attorno alla sede dell’azienda.

Stefano Magagnoli, invece, docente di global history del nostro Ateneo, ha ripercorso la storia delle denominazioni di origine sottolineando che oggi si deve arrivare anche a una «denominazione di tipo ambientale ». Franco Mosconi, docente di Politica industriale ha rimarcato come la sostenibilità sia ormai centrale nelle strategie delle imprese. «Dai distretti del settore e dalle tre multinazionali della nostra regione attive nell’agro-alimentare (Parmalat, Barilla e Cremonini) –ha detto – stanno arrivando segnali importanti ». Emilio Ferrari, responsabile acquisti grano duro e semole del Gruppo Barilla, lo conferma: l’azienda sta affrontando il tema della sostenibilità a 360 gradi. «L’obiettivo – ha spiegato – è perseguire una sostenibilità di tipo ambientale, economico e qualitativo. E’ un processo che dura nel tempo, conveniente sotto l’aspetto ambientale, qualitativo ed economico per tutta la filiera».

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