18 Settembre 2025
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Il capitale umano è la risorsa più preziosa per le imprese: senza persone motivate e competenti, nessuna tecnologia o innovazione è sufficiente a garantire crescita e competitività. È su questo tema – oggi cruciale per tutte le aziende italiane – che si è concentrata l’Assemblea annuale del Gruppo Giovani GIA, andata in scena il 17 settembre all’Antica Tenuta Santa Teresa di Parma.
Giovani e lavoro: sfida aperta per le imprese
Aprendo i lavori, Giuseppe Iotti, presidente del Gruppo Imprese Artigiane, ha ricordato che questa serata rappresenta per i giovani imprenditori «un’occasione periodica per ritrovarsi e affrontare un tema molto importante per le nostre aziende, di cui naturalmente i giovani sono parte». Ha sottolineato che il problema non riguarda solo la difficoltà di trovare lavoratori, ma anche la capacità di fidelizzarli alle piccole e medie imprese.
Iotti ha osservato come il clima culturale sia cambiato radicalmente negli ultimi anni: «oggi è il lavoratore a scegliere il lavoro», e proprio per questo il ruolo delle imprese è diventato quello di rendere attrattiva l’esperienza professionale, non solo sul piano economico ma anche su quello valoriale e motivazionale.
Anche Luca Sfulcini, presidente del Gruppo Giovani GIA, ha sottolineato come il tema delle persone sia oggi “vero nodo per tutte le aziende italiane”. L’assemblea, ha spiegato, non è solo un momento di bilancio sulle attività svolte – quest’anno particolarmente ricco di incontri e visite aziendali – ma soprattutto un’occasione per lanciare nuove prospettive. «Per il futuro vogliamo concentrarci ancora di più su aziende e persone», ha detto, ricordando che più di due terzi delle imprese italiane non trovano le competenze di cui hanno bisogno e quasi la metà fatica a reperire personale, mentre avanza una generazione che chiede flessibilità, inclusione e opportunità di crescita. Per colmare questo divario, secondo Sfulcini, diventa essenziale fornire visione, mission e valori chiari.
Le competenze come infrastruttura critica
Marialisa Alberghini, Strategy Manager di Lavoropiù, ha rimarcato la centralità della gestione delle risorse umane per la sostenibilità del territorio. Investire in consulenza HR, ha spiegato, «oggi è importante quanto investire in ricerca e innovazione». Senza continuità di competenze, infatti, diventa impossibile garantire sviluppo.
Alberghini ha osservato che in Emilia «non manca la cultura dell’innovazione tecnologica e dello sviluppo di prodotto», ma che la vera infrastruttura critica è la gestione del capitale umano. Su questo fronte, secondo lei, occorre fare ancora molti passi avanti con strategie capaci di attrarre e trattenere talenti, e con una comunicazione interna capace di valorizzare la “bellezza” delle aziende. Le imprese – ha sottolineato – spesso non sono consapevoli di quanto abbiano già di positivo: saperlo mostrare, mantenere le promesse e puntare su percorsi di formazione, crescita e avanzamento significa costruire la vera leva di fidelizzazione.
Ha definito la formazione «il miglior welfare possibile», da integrare con strumenti concreti come l’implementazione di piani di welfare aziendale, anche semplici e diffusi come i buoni pasto. Alberghini ha poi invitato le imprese a monitorare con attenzione ciò che fanno di bello per comunicarlo meglio e ad aprirsi al concetto di mobilità territoriale, ricordando che l’industria emiliana «è già di per sé un grande attrattore di talenti».
L’esperienza di Techcab
Un esempio concreto è arrivato da Mattia Moruzzi, amministratore delegato di Techcab srl, che ha raccontato le politiche dell’azienda. Techcab ha costruito la sua crescita su formazione e stabilità: «La maggior parte dei nostri giovani professionisti – ha spiegato – inizia con uno stage retribuito, passa attraverso l’apprendistato e approda poi a un contratto a tempo indeterminato». Una scelta controcorrente rispetto a chi utilizza tirocini solo in modo temporaneo, e che ha portato a un numero bassissimo di contratti non rinnovati.
Sul piano retributivo, Moruzzi ha evidenziato stipendi superiori alla media del settore e, in aggiunta, un piano welfare che dal 2025 prevede una polizza sanitaria per tutti i dipendenti e l’accesso a una piattaforma di flexible benefits. A completare la visione, il progetto Automation Farm, con cui Techcab e altre imprese diffondono la cultura dell’automazione già nelle scuole, accompagnando gli studenti verso esperienze formative e stage retribuiti.
La serata ha confermato che oggi il vero valore competitivo delle aziende non sta solo nei prodotti, ma soprattutto nelle persone. Per attrarre e trattenere talenti serve un cambio di mentalità: non considerare più i giovani come “risorse da impiegare”, ma come protagonisti di un percorso di crescita condiviso.