Maurizia Cacciatori ospite del GIA: “In azienda, come in campo, empatia e capacità di fare squadra armi vincenti”

18 dicembre 2019

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“Il mio legame con Parma è nato da ragazzina, quando venivo a vedere le partite di pallavolo della Santal e restavo incantata da Kim Ho-Chul: mi colpiva più di tutto il modo in cui esprimeva in campo la sua personalità attraverso sguardi che sapevano parlare. Era straordinario vedere come riuscisse a farsi capire senza parole: col tempo ho capito che empatia e saper comunicare con tutti sono doti molto importanti, sia in campo sia in azienda”.

Maurizia Cacciatori, star del volley femminile, ha dato prova delle sua capacità di comunicare e coinvolgere il pubblico condividendo la propria esperienza di giocatrice e di donna, raccontando di successi ma pure di battute d’arresto e di ostacoli da superare, nel corso del tradizionale appuntamento con la cena degli auguri di fine anno del Gruppo Imprese Artigiane, nella club House delle Zebre Rugby.

All’interno di una squadra, che sia aziendale o sportiva, quello che conta non è il successo personale ma il senso di appartenenza e il lavoro rivolto a raggiungere obiettivi comuni: al giornalista Paolo Emilio Pacciani che, nel presentarla, mette in luce lo splendido palmarés di una delle più grandi campionesse di pallavolo che abbiano mai calcato i parquet italiani (5 scudetti, 5 coppe nazionali, 3 coppe campioni, 228 presenze in Nazionale, un oro ai giochi del Mediterraneo ed il titolo di migliore palleggiatrice del mondo ai campionati mondiali del ‘98), Maurizia si schermisce rispondendo che “titoli e coppe non sono importanti. In casa non tengo nessuna medaglia né un trofeo al punto che i miei figli dubitano che io abbia mai davvero giocato a pallavolo. Per loro ho scritto Senza rete, per mostrargli che le sfide sono stimoli per restare competitivi e che spesso le cadute servono per renderci persone migliori”.

Giuseppe Iotti, presidente del Gia, osserva come anche per le aziende l’unione rappresenti un punto di forza: “Avere con noi Maurizia è una occasione preziosa per riflettere sull’importanza di fare rete: oggi le nostre aziende si trovano a lavorare e a raccogliere sfide in campionati nazionali e mondiali. Il Gruppo imprese artigiane raccoglie 1200 aziende, molte delle quali artigiane, per un numero di lavoratori superiore a 10mila che, insieme, danno un importante contributo alla realtà parmense”.

Contributo che si manifesta anche con azioni per il bene comune: “Quest’anno l’Associazione, oltre alla attività ordinaria, ha deciso sostenere il nuovo Centro oncologico. Per l’anno prossimo, elemento centrale sarà la partecipazione a Parma 2020 con la mostra La via delle forme, organizzata in collaborazione con l’associazione Parma 360, mostra che si terrà nell’ex chiesa di San Ludovico e rappresenta un modo per dare evidenza alla nostra realtà in maniera innovativa, rivolgendoci anche ai giovani”.

Rivolto alla formazione lavorativa dei giovani il progetto Food Farm 4.0, presentato da Giorgio Frugoni, manager del consorzio di aziende che hanno dato vita all’innovativo piano di valorizzazione del patrimonio alimentare e territoriale, con il sostegno di Fondazione Cariparma, di imprenditori del territorio e della associazione per lo sviluppo sociale Parma, io ci sto!: “Si tratta di unprogetto di formazione che parte dall’alternanza scuola-lavoro: abbiamo coinvolto pubblico e privato a favore dei ragazzi, mettendo a punto vere e proprie linee produttive, dal campo al prodotto, per la trasformazione di pomodori e frutta e la panificazione, entro una azienda capace di autofinanziarsi. Con gli alunni del Toschi abbiamo poi lavorato alla creazione di un brand di livello che valorizzasse i prodotti del territorio ed è nato il marchio Bontà di Parma”.

Se la capacità di trasmettere saperi tra le generazioni è un valore alla base dell’esperienza di Food Farm 4.0, “la stessa cosa accade nel volley – osserva Maurizia- dove deve esserci sempre dialogo tra la vecchia generazione e la nuova e dove l’ultimo arrivato deve valere quanto il primo: questo significa fare davvero squadra e questo fa la differenza tra un’azienda performante ed un’altra le cui prospettive sono invece a breve termine”

 

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