Lettera agli Associati di Giuseppe Iotti, Presidente del Gruppo Imprese

06 marzo 2020

Cari Colleghi,

in un momento di seria difficoltà come questo mi sembra doveroso mettermi a confronto con Voi per una valutazione della situazione e delle proposte su come gestirla.

In alcuni casi, gli effetti dell’epidemia hanno già colpito duramente l’attività aziendale, in altri ci si attende ragionevolmente conseguenze più o meno negative e più o meno a breve, pochi sono quelli che stanno per forza di cose vivendo questo momento come un’opportunità di lavoro, in condizioni rese comunque faticose dal contesto.

Il primo pensiero che voglio condividere con Voi è ai malati ed alle vittime del Covid-19, diverse famiglie sono già state coinvolte e ad esse la nostra solidarietà.

In secondo luogo, bisogna ormai comprendere che per tutti, cittadini, lavoratori, e noi imprenditori, la priorità oggi è la sicurezza sanitaria. Tra l’altro per noi datori di lavoro è un obbligo di legge nei confronti dei nostri collaboratori, ma lo dobbiamo prima di tutto a noi stessi ed ai nostri famigliari, specie se anziani.

La sottovalutazione di questo evento è ormai evidente che sarebbe un errore, e, nella misura in cui l’abbiamo forse fatto un po’ tutti in un primo periodo, dobbiamo recitare un mea culpa.

E’ comprensibile che nella prima fase del contagio noi operatori economici abbiamo avuto in mente, com’è giusto, la regolare prosecuzione del nostro lavoro. Io credo però che, a questo punto, per salvaguardare il futuro delle nostre imprese, occorra ove necessario sacrificare il presente. Questo comporta e comporterà costi pesanti, ma l’alternativa sarebbe creare condizioni più gravi non solo dal punto di vista sanitario, che sarebbe un crimine, ma anche all’economia. Un paese dove venissero a mancare non poniamo 1.000 persone, ma molte di più, ci metterebbe ben altri tempi a riprendersi, che non quei pochi mesi che speriamo.

Certo, dobbiamo chiedere a noi, e io direi soprattutto a chi ci governa, il senso delle proporzioni. Alcuni provvedimenti sono stati, e in parte sono, non equilibrati. Anche i comportamenti delle persone però sono spesso squilibrati. Vedere un ufficio postale semivuoto e, fuori dallo stesso, un fitto assembramento di anziani nemmeno in fila, ma in massa, fa sospettare che non si sia capito perché ci siano le regole, e qualcuno perfino si diverte colpevolmente a fare il fenomeno non rispettandole.

Tornando a chi ci governa, non serve lamentarsi di questa o quella carenza, siamo noi che abbiamo votato una classe dirigente nuovista, questa oggi abbiamo e, se volete il mio parare, mi sembra il giudizio vada esteso al Parlamento nel suo complesso che, mentre fatica a riunirsi per ragioni sanitarie, riesce ugualmente a litigare. Un migliore apprezzamento mi sembra giusto dare alle autorità locali, più compatte e meno ciarliere, e, non si manchi di sottolinearlo, al personale medico, paramedico e di chiunque sia coinvolto in prima fila contro il contagio.

Ci si aspetta, su pressione delle nostre associazioni, un concreto aiuto economico, e che arrivi molto presto. Ci contiamo, per molti di noi è questione di sopravvivenza.

L’associazione c’è, dandoVi informazione puntuale e servizi che oggi sono necessari più di ieri,. Tra essi, forse il più importante oggi è relativo alla gestione del personale. Alcuni di noi stanno valutando coi dipendenti periodi di ferie, ove possibile e sensato. Qualcuno all’opposto si trova davanti a casi in cui dipendenti spaventati vorrebbero mettersi in quarantena volontaria, e chi s’è visto s’è visto. Ci sarà poi la possibilità di ricorrere alla cassa integrazione straordinaria, vedremo nei prossimi giorni come e quanto sarà finanziata. Per gestire al meglio questi rebus c’è in particolare il nostro servizio sindacale in piena attività.

Stiamo facendo la nostra parte, e continueremo a farla al vostro fianco

Il Presidente

Ing. Giuseppe Iotti

 

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