Correlazione tra tassi negativi e surplus dell’Eurozona – Commento del Presidente Iotti ad un articolo del Sole 24 Ore

10 dicembre 2019

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Mi permetto di sottoporre ai colleghi la lettura di questo articolo che ad una prima occhiata apparirebbe piuttosto tecnico, ma merita delle considerazioni piuttosto semplici e basilari.

Andando oltre al tema tecnico (se ne possono ignorare i dettagli), il nocciolo della questione è: qual è la ragione per cui oggi i tassi che le banche o altri istituti finanziari ci riconoscono come risparmiatori sono così bassi, anzi negativi?


Qui il link all’articolo:

https://www.ilsole24ore.com/art/ecco-sbalorditiva-correlazione-tassi-negativi-e-surplus-dell-eurozona-ACtyuI4


Naturalmente, come sappiamo da imprenditori, c’è un rovescio della medaglia, positivo, anche il denaro che ci prestano è oggi assai poco costoso. Mi riferisco a coloro cui le banche sono addirittura desiderose di prestare denaro. Poi ci sono le aziende cui non viene prestato nulla, a qualunque condizione, naturalmente.

Alla fine, quello che sembra emergere è che a questi tassi si è messo in circolazione molto denaro, ma esso è finito solo in parte ad aziende o a istituzioni che lo impieghino. I risparmiatori europei (e gli italiani in primis) tengono questi soldi sui conti correnti, o perfino sotto i materassi (o più probabilmente nelle cassette di sicurezza).

In questo modo si è in buona parte interrotto il circolo virtuoso per cui i risparmi andavano a finanziare gli investimenti e quindi lo sviluppo. Infatti il tasso di crescita dell’economia europea è basso, ed in Italia nel complesso degli ultimi vent’anni nullo. Questa, peraltro, a mio avviso per il nostro Paese è solo una concausa.

Questa semplice constatazione di alcune delle più importanti e reali cause della cosiddetta crisi purtroppo non sembra propria della nostra classe politica.

L’attuale governo rinnova in gran parte un sentimento di diffidenza, come minimo, nei confronti delle imprese. Si sente parlare di nazionalizzazioni (con quali soldi, che lo Stato non ne ha?), di politica industriale fatta dalle Procure, di tasse incomprensibili su alcuni prodotti, di evasione fiscale combattuta ancora con ipotetiche manette, che d’altra parte nessuno ha mai visto e non vedremo.

C’è poi l’estremo delle proposte sovraniste di uscita dall’Euro. La prima ragione di ciò è evidentemente che la classe politica italiana vuol tornare ad avere mani libere per sprecare i soldi come vuole in clientelismo, si pensi a Quota 100 ed al reddito di cittadinanza.

La seconda è che un paese tropo indebitato può pensare ad una semplice soluzione a questo problema, che è la svalutazione di questo debito mediante cambio di moneta, alla faccia dei risparmiatori.

Dalla lettura di questo articolo ne appare una più fine, che è quella di puntare ugualmente alla svalutazione della moneta e del risparmio, ma perché questo risparmio sostanzialmente è diventato inutile. O perfino dannoso, se va (come va) a finanziare soprattutto il consumo, ed il consumo di beni e servizi prevalentemente stranieri. Chi usa Amazon, per esempio, compra un servizio che non paga tasse in Italia, e tramite esso prodotti soprattutto cinesi.

L’effetto di una svalutazione sarebbe quindi che i beni stranieri diventerebbero più costosi (inclusa purtroppo la benzina, buona parte dell’acciaio, parte dell’energia elettrica…), e se ne rilancerebbe la produzione in Italia, ove possibile.

Per le imprese sane non mi sembra una buona strada, perché non so quanto possa servire tornare a produrre qui, ad esempio, calzature di bassa qualità. Intanto a mio avviso è un passato che non ritorna: oggi le calzature, ad esempio, sono fatte in materiali che provengono dal petrolio che non si estrae in Italia, e dubito che il consumatore tornerebbe a comprare in massa mocassini di basso costo. Inoltre, mi si consenta una provocazione che credo utile, non so quanti italiani siano disposti a tornare a produrre scarpe a basso costo, quindi a basso stipendio. Lo farebbero forse gli stranieri che molti qui non vogliono. E allora, non è forse il caso di recuperare un po’ di buon senso e di lucidità?

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