Colla al Consiglio Gia: “Asset strategici? Competenze, digitalizzazione e alleanze di filiera”

27 gennaio 2022

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Una panoramica a tutto tondo quella fatta dall’Assessore Regionale allo sviluppo economico e green economy, lavoro, formazione, Vincenzo Colla, ospite del Consiglio generale del Gruppo imprese artigiane.

Introdotto dal Presidente Gia Giuseppe Iotti, che ha esposto le problematiche delle piccole e medie imprese, in primis il costo delle bollette, il rincaro delle materie prime e le perplessità sugli effetti della transizione energetica sulle piccole realtà produttive, l’Assessore ha illustrato le politiche della Regione Emilia-Romagna sul tema.

“La Regione, di fronte alle risorse legate al finanziamento della Comunità europea si sta muovendo in base in base a un posizionamento strategico che si traduce in un patto per il lavoro e per il clima. Abbiamo bisogno di cambiare il sistema manifatturiero conosciuto con una transizione, che definirei ibridazione. Ma in questo passaggio si può anche perdere. Per questo il tema del come ne governiamo il processo è fondamentale e passa dal fondamentale asset della creazione del lavoro”.

Quanto all’allocazione delle risorse Colla spiega come la regione Emilia-Romagna si collochi nel mondo grazie alle sue filiere. Un sistema strategico, in quanto il nostro territorio non esprime produzioni massive ma di qualità, con capo-filiere sorrette dalle PMI.

L’assessore si sofferma poi sui tre gli asset di investimento trasversali e abilitanti. “Primo: la digitalizzazione. Big data intelligenza artificiale, robotica di processo e di prodotto, che possono cambiare non solo il mondo manifatturiero ma la cultura, le modalità di vivere una città, i meccanismi di istruzione. Il tema del governo di questa tecnologia è fondamentale, non ci si può più permettere, per essere concorrenziali, un analfabetismo dell’innovazione”.

Il secondo punto è, per Colla, la valorizzazione delle filiere manifatturiere. Il cambiamento nella direzione della sostenibilità è ineluttabile e va accompagnata. Ma la vera partita, punto tre, si gioca sulle competenze e sull’intelligenza delle mani. “Il nostro new deal più importante è l’investimento sulla formazione delle competenze: occorre riscoprire l’importanza della cultura tecnica e scientifica, in osmosi con quella umanistica certo, ma la cultura tecnica di qualità è fondamentale. I genitori stessi devono sapere che se indirizzano i figli verso questo tipo di istruzione ai figli sono assicurati reali opportunità di lavoro”.

Di fronte abbiamo le risorse del PNRR ma è difficile che una singola azienda possa attrarle. C’è bisogno di alleanze: alleanze di filiera, alleanze tra filiere e Università, alleanze tra filiere, Università e istituzioni, per produrre progetti di grossa taglia, come del resto previsto.

“La Regione Emilia-Romagna stessa produce bandi destinati alle filiere: non bisogna perdere l’occasione di coglierli. In tal senso è importante sapere che i bandi avranno maggiori punteggi sulle alleanze e la capacità di creare lavoro. E’ quindi auspicabile rivolgersi a strutture esistenti che possono aiutare a livello decentrato: i Tecnopoli – che possono dare una mano sia per le certificazioni, sia per favorire alleanze, sia per strutturare la presenza di filiera sui bandi – e Art-Er, in primis”.

L’assessore conclude poi con una riflessione sul contesto in cui ci si muovendo, caratterizzato dall’importante problema del costo dell’energia che si riverbera sul costo delle materie prime: “Stiamo dialogando col governo in merito, ma la questione è che non c’è mai stata una politica industriale energetica in questo paese. L’energia ha sempre fatto la differenza nei processi di rivoluzione industriale e non possiamo arrivare sempre dopo su questo tema. Come Emilia-Romagna stiamo facendo un grande investimento che andrà verso le rinnovabili, ma abbiamo bisogno della transizione al gas, della diversificazione delle fonti e anche di ritornare ad avere più autonomia sui sistemi dell’energia. Non è il manufatto ma sono l’energia e le competenze a fare la differenza. Per questo i due temi sono fondamentali”.

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