Certificazione verde: l’esperto ha risposto ai dubbi delle aziende

14 ottobre 2021

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La ratio della normativa è garantire la sicurezza sul luogo del lavoro quotidianamente, quindi la conservazione dello storico dei controlli effettuati, oltre a non essere prevista dal Decreto, andrebbe a confliggere con quanto previsto dal Testo sulla Privacy. E’ uno dei punti trattati durante il webinar organizzato dal Gruppo imprese artigiane per l’illustrazione dei contenuti del Decreto legge 127 del 2021 in materia di Green pass e seguente Dpcm del 12 ottobre 2021, che contiene le modalità di verifica del possesso delle certificazioni verdi COVID-19 in ambito lavorativo.

<L’ultimo Decreto interviene per fornire ai datori di lavoro pubblici e privati gli strumenti informativi per consentire la verifica operativa del possesso della certificazione verde. A ridosso dell’entrata in vigore abbiamo ritenuto utile un momento di confronto con un esperto per dipanare dubbi e fornire le giuste interpretazioni>, spiega in premessa il presidente Gia Giuseppe Iotti. Alle molte le domande rivolte dalle aziende ha infatti risposto l’avvocato giuslavorista del Foro di Parma Mario Scarica, che è intervenuto dipanando diverse questioni collegate al possesso o meno del Pass, dalla definizione di perimetro di lavoro aziendale al ricorso alle ferie, dalle sanzioni alla malattia, dai controlli a campione dei lavoratori alla differenza di accesso tra clienti e visitatori, dalle problematiche legate agli ospiti esteri (con diversa legislazione) a quelle inerenti lo smart working, dal tipo di documenti che si è autorizzati a richiedere al comportamento verso i fornitori.

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