Il bollettino RAV va in “pensione”: in cartella arriva il modulo pagoPA

17 ottobre 2019

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In arrivo le prime cartelle di Agenzia delle entrate-Riscossione che contengono il modulo di pagamento pagoPA, il sistema dei versamenti realizzato dallo Stato e gestito dalla nuova società pagoPA spa nell’ambito dell’attuazione dell’Agenda digitale italiana. Il nuovo modulo di pagamento sostituirà gradualmente il bollettino Rav, che nel 2018 è stato utilizzato da cittadini e imprese per oltre 15 milioni di pagamenti di cartelle e avvisi, circa il 90% del totale delle transazioni.

Il modulo pagoPA permette di trovare rapidamente le informazioni di cui il contribuente ha bisogno, di aggiornare l’importo dovuto alla data del versamento e include il QRcode per pagare facilmente anche attraverso lo smartphone.

Come con il bollettino Rav, si può pagare online oppure presso Poste, banche, tabaccherie e tutti gli altri canali aderenti al nodo pagoPa, portando con sé il modulo di pagamento inserito in cartella.

I bollettini Rav collegati a comunicazioni già inviate (ad esempio per la “rottamazione-ter” delle cartelle) potranno continuare a essere utilizzati per il pagamento. Lo stesso vale per quelle comunicazioni che verranno ancora inviate con i Rav, fintanto che non si concluderà la fase di passaggio a PagoPA.

Le novità

Il modulo di pagamento pagoPA, che Agenzia delle entrate-Riscossione sta inviando insieme alle cartelle, è facilmente riconoscibile dal logo “pagoPA” e contiene due sezioni da utilizzare alternativamente in base al canale di pagamento scelto:

  • una per “Banche e altri canali”, con un QRcode e un codice Cbill,
  • una per i pagamenti presso “Poste Italiane” caratterizzato dal riquadro Data matrix.

L’elemento essenziale è costituito dal codice modulo di pagamento di 18 cifre che consente il collegamento alla cartella o all’atto ricevuto. Il modulo è stampato in modalità fronte/retro utilizzabile sia per il pagamento in unica soluzione sia per il versamento in più rate in base allo specifico documento a cui sarà allegato (cartella, rateizzazione).

Nulla, invece, cambia per i contribuenti che possono continuare a utilizzare i canali di pagamento fisici e telematici attualmente abilitati (sito, app, banche, poste, tabaccai, ricevitorie, bancomat, sportelli) versando l’importo dovuto con carta di credito o di debito, addebito in conto corrente o con le altre modalità previste.

Chi si reca agli sportelli fisici, come posta, banca o agli sportelli dell’Agenzia di Riscossione, può consegnare il modulo pagoPA all’operatore, che utilizzerà la sezione con i dati riferiti al canale di pagamento scelto.

Chi paga tramite i servizi telematici, come il portale dell’ente di Riscossione o l’home banking, deve inserire il “Codice modulo di pagamento” di 18 cifre e l’importo da pagare riportati nel modulo pagoPA.

Ancora più semplice il pagamento con smartphone e tablet tramite app: basta inquadrare il QRcode o il Data matrix (sul modulo sono i codici rappresentati da un codice a barre quadrato) e il sistema identifica subito il relativo versamento da effettuare.

Cos’è pagoPa

PagoPA è una piattaforma che mette in collegamento cittadini, pubbliche amministrazioni e prestatori servizi di pagamento, per consentire il versamento dei tributi in modo semplice e sicuro.

PagoPA non è un sito dove pagare, ma proprio una piattaforma che consente al cittadino di scegliere quale strumento di pagamento utilizzare in base alle sue preferenze e alle sue abitudini.

Grazie a pagoPA il cittadino ha la possibilità di ricevere in tempo reale l’attestazione dell’avvenuto pagamento e la pubblica amministrazione di chiudere automaticamente la posizione debitoria aperta.

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