“Innovazione. Ecco qua” – Riflessioni del Presidente Iotti

27 aprile 2021

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I nostri associati avranno annotato la particolare attenzione che stiamo dando al tema dell’innovazione nell’impresa. Una delle ragioni per cui battiamo il ferro è perché è caldo, nel senso che esistono finanziamenti significativi, in particolare sotto forma di sconti fiscali, per le imprese che innovano.

In realtà, le cose non si fanno semplicemente perché qualcuno le finanzia, tra l’altro spesso solo in parte.

Fin dall’inizio dell’era industriale, ed anche prima in realtà, sia pure con ritmi lenti, l’innovazione è stata spontaneamente una delle anime dell’economia. E’ arrivata al punto che ormai è riduttivo parlare di era industriale, perché il puro aspetto manifatturiero è diventato solo uno di quelli che caratterizzano l’attività di quelle imprese che pure sono manifatturiere. La digitalizzazione è un processo ormai in buona parte leggibile come immateriale, sia pure che una base fisica di elettronica naturalmente resta.

Cosa c’è di nuovo nel parlare di innovazione?

Per quanto ci riguarda, ci sembra nuova l’attenzione che il settore pubblico, la politica, il sistema di formazione, la stessa università, hanno per le PMI, sinora un po’ le cenerentole.

Qui non è solo questione di finanziamenti, che ovviamente sono utili, spesso indispensabili, ma anche della possibilità di collaborare con quei soggetti che ci possono dare una mano operativa, mettendo a disposizione ricercatori, docenti, laboratori.

Esiste, quanto meno della nostra regione, un sistema pubblico/privato che si sta organizzando in questo senso. In realtà, siccome ho avuto occasione di avere un ruolo personale in questo contesto, ho la sensazione che siamo, se non ai primi passi, ancora piuttosto indietro come concreta efficacia che questi indubbi sforzi stanno ottenendo.

Le potenzialità però sono molto superiori.

Sto notando che diverse imprese, interessate a cooperare con altri soggetti su questo tema strategico, vanno però per proprio conto, arrivando poi o meno a raggiungere degli obiettivi, da sole, o con consulenze private.

Tutti devono sapere che il mondo associativo si sta muovendo, non tanto per avere un qualche ruolo di cui farsi bello, ma per aiutare le sue imprese ad usufruire di queste possibilità. Il fatto che non sia sempre facile, perché c’è da lavorare su una mentalità consolidata che trascura le aziende quanto più sono piccole, non deve paralizzarci a priori. Tanto minore è la domanda espressa, tanto più debole sarà la risposta, e viceversa.

A questo aggiungo il tema del territorio: non tutti i territori sembrano reattivi nello stesso modo all’azione dall’alto che si sta proponendo. Quello di Parma, abbiamo l’impressione, non è tra i più avanzati in questo, anche se le nostre imprese sono spesso già in un contesto di alta tecnologia. Forse anche perché l’azione, appunto, è percepita dall’alto, e non ci si sente protagonisti nella sua progettazione.

Tuttavia queste iniziative non sono fatte per restare nei territori più centrali, finendo per innescare un circolo vizioso che ci emargina, dopo di che ce ne lamentiamo, ma sono a disposizione di tutti, purché si attivi una conoscenza di quel che c’è, e si facilitino i contatti, che in ultima analisi sono tra le persone.

Abbiate fiducia che noi siamo qui anche per questo.

Giuseppe Iotti

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