Un clima preoccupante per le imprese – Lettera di Giuseppe Iotti, Presidente GIA

18 febbraio 2019

“Mentre tutte le istituzioni deputate ci dicono che il PIL ha cominciato a scendere, fatto contestato da chi forse crede che sia una balla che siamo andati sulla Luna nel 1969, si pensa a limitare gli orari di apertura dei centri commerciali, a bloccare gli investimenti in infrastrutture, incluse quelle di comunicazione internazionale. A foraggiare di denaro pubblico una compagnia aerea sostanzialmente fallita, a limitare le facilitazioni alle imprese per l’innovazione. Si torna indietro nella riforma della scuola, per cui i professori del Sud, per quanto sovrabbondanti, hanno pieno diritto di non venire ad insegnare al Nord anche se ce n’è bisogno, continuando a percepire reddito peraltro, si limitano le ore dell’alternanza scuola lavoro, e si potrebbe purtroppo continuare.

Il reddito di cittadinanza, per come si presenta, viene visto dalla maggioranza dell’opinione pubblica come un’azione assistenziale a carico dello Stato, poco utile a dare occupazione in aree in cui di imprese purtroppo ce n’è poche, ma va avanti, confusamente e in fretta, per essere esibito prima delle prossime elezioni. Non c’è tempo per esempio per affrontare il tema della criminalità organizzata, che crediamo sia ai primi posti nel motivare perché in quelle are non ci sia dinamica economica tale da creare occupazione vera.

Anche la controriforma pensionistica presenta dei profili preoccupanti. Uno di essi è che non sembra si sia pensato di aiutare le aziende a finanziare i trattamenti di fine rapporto, che quest’anno appesantiranno la nostra liquidità. In pratica, le nostre risorse anziché andare all’innovazione, perverranno ad un’ampia platea di anziani che ne ha il diritto acquisito.

Per quanto riguarda poi le nuove assunzioni, sento in giro che per molte aziende l’uscita di personale esperto verrà compensata con lo sviluppo di tecnologie automatizzate che consentano di non ricorrere a nuove assunzioni. Pericolose del resto, tenendo conto che oggi licenziare è diventato più costoso di quanto già non fosse prima, grazie ad un’altra delle tante controriforme.

E’ abbastanza per oggi. Quanto durerà questo clima? In democrazia lo decide il popolo con le elezioni, che si tengono tanto spesso in Italia che quasi si perde il conto. Noi imprenditori speriamo di poter collaborare con una classe dirigente preparata, equilibrata, coerente, non ideologizzata né faziosa, propositiva e non aggressiva, orientata come noi al bene comune e non al restare dov’è.”

Giuseppe Iotti, Presidente Gruppo Imprese Artigiane di Parma

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