Consumo del suolo e rigenerazione urbana: aggiornato il quadro regionale per il 2019

13 febbraio 2019

Negli ultimi anni – partendo da istanze di matrice europea che impongono agli Stati membri di raggiungere nel 2050 l’obiettivo del consumo di suolo “netto” pari a zero – lo sviluppo territoriale si sta orientando sempre più verso logiche di contenimento dell’uso del suolo e di rigenerazione del patrimonio edilizio esistente.

Il modello territoriale di carattere espansivo, alla base della normativa urbanistica nazionale dal 1942 in poi, sta lasciando il passo a indirizzi pianificatori che impongono di dare priorità alla trasformazione e al riuso della città costruita, consentendo l’utilizzo di nuove risorse territoriali solo nei casi in cui non esistano alternative alla riorganizzazione del tessuto insediativo esistente.

Il provvedimenti che regola l’urbanistica nazionale, dalla Legge 1150/1942 al DM 1444/1968, non è più idoneo a governare lo sviluppo delle città, né tantomeno ad assicurare la competitività dei territori.

Mentre a livello statale nell’ambito della nuova legislatura sono stati presentati numerosi disegni di legge sul contenimento del consumo del suolo e/o sulla rigenerazione del patrimonio edilizio esistente, a livello regionale si continua ad assistere all’approvazione di leggi su questi temi.

L’Ance ha aggiornato (11 febbraio 2019) il dossier con cui fornisce un quadro delle norme introdotte dalle Regioni, nella consapevolezza che una efficace politica di contenimento del consumo del suolo si basa principalmente sulla previsione di norme mirate a rendere agevoli, diffusi e economicamente sostenibili gli interventi di trasformazione del patrimonio edilizio esistente e in particolare di quelli che comportano la sostituzione integrale degli edifici mediante demolizione e ricostruzione.

In attesa della riforma del governo del territorio, l’Ance ritiene dunque prioritario che a livello nazionale vengano definite misure apposite per avviare una profonda e radicale opera di rinnovamento delle città, in termini di sicurezza, innovazione e qualità, quali, tra le altre:

  • dichiarazione di interesse pubblico degli interventi;
  • corresponsione degli oneri di urbanizzazione esclusivamente per la volumetria aggiuntiva rispetto a quella di origine;
  • non applicazione del contributo straordinariodi cui all’art. 16 del DPR 380/2001;
  • monetizzazione degli standard urbanistici, qualora non sia possibile reperire aree per servizi nel contesto urbano in cui si colloca l’intervento;
  • possibilità di modificare anche i prospetti, oltre che la sagoma dell’edificio originario;
  • in attesa della revisione della normativa sugli standard,deroghe ai limiti di densità edilizia, altezza e distanza fra edifici stabiliti dagli articoli 7, 8 e 9 del DM 1444/1968.

 

L’aggiornamento odierno del dossier, dà conto delle seguenti leggi/normative:

  • Liguria – Legge regionale 23/2018 che introduce una normativa organica in tema di rigenerazione urbana;
  • Aut. Bolzano – Delibera del Presidente della Provincia n. 31/2018 contenente i criteri applicativi per il contenimento del consumo di suolo in attuazione della LP 9/2018 (Nuova disciplina del governo del territorio provinciale);
  • Sicilia – Legge regionale 24/2018 che modifica la LR 13/2015 sul recupero del patrimonio edilizio dei centri storici.

Premesso che non si è tenuto conto delle disposizioni regionali “straordinarie” e quindi a termine emanate in attuazione dell’Accordo Stato-Regioni 1° aprile 2009 (Piano casa) ancora efficaci, la situazione normativa attuale può essere così sintetizzata:

  • Calabria, Emilia Romagna, Liguria, Lazio, Lombardia, Piemonte, Toscana, Prov. Aut. Trento, Umbria, Veneto, Prov. Aut. Bolzano, Basilicata:sono presenti normative organiche sul contenimento del consumo di suolo e/o sulla rigenerazione del patrimonio edilizio esistente nell’ambito di leggi specifiche ovvero nella leggi regionali sul governo del territorio;
  • Friuli Venezia Giulia, Marche, Puglia, Sardegna, Sicilia: sono presenti norme sul contenimento del consumo disuolo ovvero sulla rigenerazione del patrimonio edilizio esistente;
  • Campania, Valle d’Aosta, Abruzzo:il contenimento del consumo di suolo è presente come principio, unitamente, in alcuni casi, a singole norme relative alla riqualificazione urbana.

In allegato la scheda regionale dell’Emilia Romagna  aggiornata all’11 febbraio 2019

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