Auguri di fine anno di Giuseppe Iotti, Presidente del Gruppo Imprese

14 dicembre 2018

Gentili colleghe e colleghi imprenditori,

molti di noi hanno avuto l’occasione di incontrarsi di persona nella festa che a fine novembre abbiamo dedicato agli auguri.

Altri purtroppo non hanno avuto la possibilità di partecipare, ed è specialmente a loro che mi rivolgo con questo mio breve scritto.

Breve, perché quest’anno è stato un buon anno per molte delle nostre aziende, e tutti siamo sicuramente impegnati nel lavoro, insieme ai nostri collaboratori, e non abbiamo tanto tempo a disposizione.

Nei giorni festivi intorno alla ricorrenza natalizia, speriamo invece di poterci tutti dedicare alle nostre famiglie, ai genitori per chi li ha ancora con sé, ai figli, chi li ha ancora in casa, in azienda, e chi torna magari da un’esperienza all’estero.

Per molti, dicevamo, è stato un buon anno di lavoro, non per tutti, purtroppo, perché permangono difficoltà in alcuni settori, specialmente nell’edilizia, nei lavori pubblici, e nelle professionalità ad essi collegate.

Per tutti invece è stato un anno di apprensione per il clima pre-elettorale, ed anche post-elettorale, dato che la campagna non sembra essere mai finita, si parla davvero troppo e si fa troppo poco, e non sempre bene.

Specialmente per le nostre imprese, il rapporto con la politica non è stato facile. Solo alcuni giorni fa la nostra associazione, Confindustria, ha potuto incontrarsi con esponenti del governo, dopo un periodo di rapporti difficili, nel quale è sembrato da diversi punti di vista che le nostre imprese fossero penalizzate. In una lettera di auguri non entro nel merito, tanto più che nel momento in cui scrivo la forma definitiva della manovra di governo non è ancora disegnata. Speriamo bene. Noi comunque non ci limitiamo a sperare, ma se ci sarà da mobilitarsi ancora a favore dei nostri associati, lo faremo.

Noi crediamo che la via d’uscita del nostro Paese dalle secche di una stagnazione che dura ormai da un ventennio (con in più qualche anno di vera e propria recessione) sia quella di favorire gli investimenti in tutti i modi. Quelli pubblici sono al palo, sia perché uno Stato così indebitato non ha risorse, sia perché una parte del governo è ideologicamente contrario alle infrastrutture, ritenute sempre e comunque sfregio all’ambiente ed occasione di corruzione. Quelli privati ci sono, ma devono essere aiutati, specie con una fiscalità semplice ed efficace. L’occupazione sarà il frutto di questi investimenti, e non la si comanda per decreto. Il reddito deve provenire dal lavoro, salvo i casi di vera indigenza, evitando di ricadere in quella politica assistenzialista che è stata una delle principali cause del debito, e della conseguente stagnazione. La politica assistenzialista crea solo cattiva occupazione, ed alla lunga disoccupazione, basti vedere l’esperienza di un Sud che in questo modo, da decenni, non esce mai dall’emergenza.

Tuttavia, pur in questo clima per alcuni aspetti difficile, stiamo lavorando, e bene.

Lo stiamo anche facendo come Associazione. Dopo un sessantesimo di attività quasi frenetica, nel 2018 non ci siamo riposati. Molti di voi avranno seguito il programma di lavori del GIA, e, sempre per non essere ridondante, non voglio qui descriverlo nel dettaglio. Limitiamoci a ricordare l’apertura dello sportello estero, quello dei rapporti con l’Università, e con le scuole superiori (in particolare sul tema alternanza scuola-lavoro), la partecipazione alle iniziative di Parma io ci sto, di Food Farm 4.0, i convegni e le iniziative con ospiti importanti. Le nostre società controllate, Fiasa, Cisita, Ceip, il patronato. Tutto il quadro in cui operiamo è sempre al vostro servizio, e sta facendo sforzi notevoli di aggiornamento rispetto alle numerose novità che sfidano le imprese, si pensi solo alla fatturazione elettronica.

Non voglio dimenticare il lavoro che stiamo facendo di sostegno all’azione delle Forze dell’ordine nel contrasto alla criminalità, organizzata o meno, che minaccia le nostre aziende ed il contesto sociale in cui vivono. Parma non è un’isola felice, anzitutto perché non è un’isola, ma vive un contesto nazionale ed anche internazionale che nel bene e purtroppo anche nel male ci condiziona. Un’associazione è anche tale nel momento in cui ci favorire gli strumenti per difenderci da chi si muove fuori dall’etica del lavoro e, peggio, dalla legalità.

Credo di avere detto da una parte troppo poco, parlare di quello che oggi è il GIA comporterebbe altri spazi, ma dall’altra anche troppo, perché da imprenditori sappiamo che ci sono alcune cose che contano, ed il resto segue.

Per le PMI e gli artigiani che mi onoro di rappresentare, tra le cose che contano davvero ci sono la persona umana, che con le sue capacità e con l’impegno è il cuore delle aziende, e la famiglia, senza la quale questo impegno sarebbe insostenibile e forse insensato. C’è anche la comunità, rappresentata anzitutto dai nostri collaboratori, dai clienti, dai fornitori, da tutto il contesto che coopera con noi per costruire una società più ricca, più equilibrata, più capace di concretizzare i valori che in linea di principio tutti condividiamo, ma che dobbiamo essere efficaci nel realizzare.

Dunque, ancora, tanti auguri di un Santo Natale a voi, alle vostre famiglie ed ai vostri collaboratori, e un Buon Anno nuovo, che sia impegnativo come sempre, ma anche più dello scorso anno foriero di successi.

 

 

 

Chiedi informazioni e scopri tutti i vantaggi per gli associati GIA

Scopri di più

Contenuto protetto

Per poter visualizzare il contenuto è necessarrio effettuare il login.

Facebook
YouTube
LinkedIn
Instagram